Stiamo perdendo il senso dell'olfatto, letteralmente ed emotivamente. L'inquinamento atmosferico, le sostanze chimiche, la costante sovrastimolazione e la negligenza culturale hanno ottuso il nostro naso e, con esso, la nostra profondità emotiva. Eppure l'olfatto è l'unico senso direttamente collegato al sistema limbico, la sede della memoria, dell'intimità e dell'intuizione.
La mia ricerca è iniziata da questa crisi. Attingendo a scienza, anatomia, design industriale, fantascienza e memoria personale, ho creato un contesto in cui il profumo diventa un mezzo di critica e cura. Non solo una fragranza, ma una forma di ri(cerca), uno strumento per la riparazione sensoriale.
Attraverso The Smelling Brain, metto in discussione il modo in cui consumiamo, progettiamo e ci relazioniamo con il nostro corpo. Il profumo, per me, non è più un oggetto di lusso. È una protesta silenziosa. Un modo per chiedermi: cosa significa annusare in un mondo che non lo fa più?
Ogni bottiglia è uno studio. Ogni profumo è un tentativo di preservare la biodiversità emozionale in un mondo sempre più desensibilizzato.
Questa ricerca costituisce la spina dorsale della mia pratica artistica.